ITINERARI DELEDDIANI (1961) di Remo Branca

DALLE ORE 9:00 DI  SABATO 25 APRILE 2020 SULLA PIATTAFORMA SARDINIA MEDIA

Disponibilità gratuita fino al giorno venerdì 1 maggio

 

La Società Umanitaria – Cineteca Sarda della Sardegna (Cagliari, Carbonia e Alghero), presenta sulla piattaforma di Sardinia Media Iitinerari deleddiani (1961) di Remo Branca,  terzo appuntamento di un programma di film del patrimonio della memoria storica audiovisiva dei sardi custodito nell’Archivio della Cineteca Sarda . Per una settimana intera, DA SABATO 25 APRILE FINO A VENERDÌ 1 MAGGIO 2020, il film sarà visibile gratuitamente nella piattaforma (link: https://sardinia.media) a cui si può accedere registrandosi senza costi. Il film sarà in rete dalle ore 9.00 del giorno sabato 25 aprile. L′iniziativa rientra nell′ambito delle attività previste dalla Cineteca Sarda per venire incontro al pubblico sardo in questo momento di forte disagio causato dal Covid-19, garantendo in questo modo visibilità all′immenso patrimonio audiovisivo che custodisce.

 

Il filmato - restaurato nei laboratori della Cineteca Sarda di Cagliari - ripercorre i luoghi in cui visse la scrittrice sarda e dove furono ambientati - seppure cambiando i nomi dei paesi - i suoi principali romanzi. Tra Bitti, Orune, Sedilo, Orosei, Galtellì, Oliena e Nuoro, il regista e studioso deleddiano Remo Branca cerca di ritrovare lo spirito degli ambienti e dei personaggi romanzeschi attraverso un’esplorazione del paesaggio, ancora visivamente legato ai tempi remoti della geografia deleddiana, delle strade e dei vicoli dei paesi, nonché dei volti delle gente comune che li abita. Vengono spesso visualizzati i santuari campestri – San Francesco di Lula, Gonare, San Cosma e Damiano, la Madonna della Neve – evocati in continuazione dalla scrittrice come momenti quasi documentari sulla vita comunitaria. Il commento sottolinea, attraverso riferimenti ai singoli romanzi, i presunti riscontri tra i luoghi e le trasfigurazioni deleddiane. L’impostazione del filmato, pacato e descrittivo, aggiunge un tono pittorico-figurativo, anch’esso legato ai rapporti che la Deledda ebbe con gli artisti sardi dell’epoca, in particolare Biasi- [Gianni Olla]

 

ITINERARI DELEDDIANI

1961

Regia: Remo Branca

Testi: Remo Branca

Fotografia: Piero Pupilli

Montaggio: Pino Giomini

Produzione: Cineteca Scolastica

Durata: 15′

 

Chi era Remo Branca.

Incisore tra i più grandi del Novecento, pittore, studioso d′arte. Nacque a Sassari nel 1897 e fu autodidatta in campo artistico. Esordì con delle caricature, cartoline ed ex-libris. Appassionatosi di xilografia, iniziò nel 1918-1919 la collaborazione con Giornalino della Domenica e Rivista sarda. Gli anni dal 1920 al 1925 lo videro studente di leggi (si laureò nel 1921), illustratore déco di riviste (giornali goliardici, Sardegna NovaIl NuragheLa Festa) e libri, nonché pubblicista. Negli anni 1926-1927 iniziò a insegnare al liceo scientifico di Iglesias e prese la maturità artistica a Firenze. Istituì nel liceo di Iglesias una scuola d′arte decorativa che avrebbe prodotto negli anni Trenta dei pregevoli Annuari e dalla quale sarebbe uscita una leva di ferrati xilografi con caratteristiche di vera e propria "scuola regionale".  Nel 1927-1929 partecipò a importanti esposizioni: la II Esposizione Internazionale dell′Incisione Moderna di Firenze, la Mostra Internazionale del Libro di Lipsia, la I Biennale d′Arte Sarda di Sassari, la Mostra della Primavera di Cagliari. Illustrò nel 1927 l′opera del Saba Montecassino e la Sardegna medievale. Negli anni Trenta intensificò l′attività espositiva, partecipando a Biennali, mostre Sindacali sarde, esposizioni di xilografia di Varsavia e Bruxelles. Nel 1934 una sua xilografia dedicata alla Grande Guerra fu selezionata nei "Concorsi della Regina". L′Eroica ospitò numerose sue tavole e gli dedicò due numeri monografici nel 1932 e nel 1938. Nel 1936 si laureò in lettere. Nel secondo dopoguerra si dedicò alla cinematografia didattica, fondando a Roma la rivista A passo ridotto. Si devono al Branca, dagli anni trenta agli anni settanta, molti scritti sull′arte in Sardegna e sulla xilografia (La xilografia in Sardegna, Breviario di xilografia, Maestri incisori di Sardegna). Dedicò ai pittori, incisori e scultori sardi della prima metà del secolo, una generazione d′artisti troppo presto condannata all′oblio, la rivista Frontiera, da lui fondata e diretta (1968-1976). Morì a Roma nel 1988.

 

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